Inserito 06-06-2020
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Durante e dopo la prima Guerra Mondiale, tutti gli archivi avevano l’obbligo di consegnare gli scarti ed il non necessario alla Croce Rossa

Il Gruppo di Modena, da circa cinque anni è promotore ed animatore di una iniziativa a favore del “mondo della Filatelia”, in difesa del collezionismo. L’iniziativa ha incontrato favorevoli opinioni ed ha ottenuto un importante risultato riuscendo addirittura a ricompattare tutte le associazioni per poter finalizzare il “lavorare insieme” al fine di produrre un circostanziato “esposto” relativo alla complessa problematicità delle lettere Prefilateliche e Filateliche.

Da anni, non solo su Internet, ma anche durante esposizioni nazionali di filatelia e perfino in corso di Convegni Filatelici, si verificano sequestri di lettere o collezioni; sequestri promossi da Sovrintendenti o da altri funzionari pubblici.
RENDIAMO NOTO SUBITO A CHIARE LETTERE, che, relativamente al materiale che veniva sequestrato, non esistevano dichiarazioni pregresse di furto.
Il sequestro avveniva per assunto di presunzione che le lettere in oggetto, erano sequestrabili in quanto, in passato, appartenute ad archivi pubblici.
Con ricerche minuziose ed accurate abbiamo dimostrato che a far data dalla costituzione del Regno d’Italia, fu avviata la licitazione pubblica di milioni o meglio centinaia di chili di lettere, resa nota con Bando d’Asta pubblica.
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A lato l’immagine di uno degli incontri del gruppo di Modena, tenutosi a Borgotaro il 10 Agosto 2017.





Abbiamo altresì dimostrato che durante e dopo la prima Guerra Mondiale, tutti gli archivi avevano l’obbligo di consegnare “gli scarti” ed il non necessario alla Croce Rossa, autorizzata all’uopo, a venderli ed autofinanziarsi. Questo per decine di anni!..

Inoltre, a buona memoria, ricordiamo che tutte le lettere affrancate con francobolli o in forma di lettera involucro, neppure entravano in archivio in quanto veniva conservato il documento e non l’involucro.
Queste lettere ora sequestrate, di sicuro sono state regolarmente acquistate da nonni collezionisti, che, lasciandole in eredità, hanno permesso poi a noi non solo di continuare a collezionare, ma soprattutto di studiare la Storia Postale. Migliaia di libri sono stati scritti grazie a queste lettere conservate scrupolosamente dai collezionisti.

Ci siamo recati in delegazione a Roma varie volte per cercare di trovare una soluzione che tutelasse tutti, cosicché, infine, il Dottor Famiglietti direttore Generale di tutti gli archivisti, ha emesso una circolare per chiarire almeno i concetti più importanti.

Ma anche questa Circolare è stata disattesa ed i sequestri sono continuati.

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A lato l’immagine della delegazione recatasi a Roma al MiBACT il 17 luglio 2017.






Siamo un mondo che idealmente unisce probabilmente, circa un milione di collezionisti, quindi, prendendo atto che purtroppo si tardava ad intervenire, abbiamo preso la decisione di sollecitare più volte i rappresentanti delle varie associazioni (350 Circoli filatelici, 250 Associazioni, Collezionisti, Commercianti, Periti Filatelici, Editori di Cataloghi, Testate Filateliche ecc.), per far sentire la nostra VOCE.

Finalmente questo Mondo ricompattato della Filatelia (ci teniamo a ricordare di oltre un milione di cittadini collezionisti) si è mosso, inviando un Esposto nel quale si illustrano e si documentano gli avvenimenti citati e si chiarisce in modo palese che la filatelia tutta, a causa di questi sequestri immotivati, è stata gravemente danneggiata, e che persistendo questi atteggiamenti, cercheremo di tutelarci in termini di legge.

Speriamo che tutto questo possa risultare sufficiente a chiarire situazioni, peraltro mai rese intellegibili a livello ufficiale.

Giuseppe Buffagni – Gruppo di Modena

Articolo pubblicato il 5 giugno c.a. su La Pressa www.lapressa.it

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